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«La mia Bagnoli»
Anni '60 - '70, Parte 2
Volavano alti i pipistrelli quando ero bambino: la sera si imbruniva pian piano e tornavamo a casa soddisfatti della felicità del giorno appena trascorso: l'appuntamento era: "Guagliù, ce verimmo rimane!" e tutti a casa al calduccio ad attendere un altro giorno di felicità.
Mi sembra di conoscervi tutti, amici bagnolesi di un tempo: abbiamo giocato in piazza Ferrara, abbiamo trascorso ore serali e notturne senza alcun pericolo nella protettiva enclave bagnolese. Cosa ricordo ancora? Marano che vendeva il "biscotto amarena" a 35 lire, ad esempio. Se lo ricorderà ancora la signora, sempre così gentile e premurosa? Arcangelo, che vendeva i "melloni" posizionato sempre all'angolo di via Eurialo con il Viale Campi Flegrei. E poi c'era Gennaro della merceria, che era la memoria storica di Bagnoli.
Anzi vi racconto un episodio importante.
Un giorno un mio amico di Catania, grande esperto di Letteratura, mi dice: «Ma come, tu sei un concittadino di Claudio Allori e non lo conosci?». Per la verità ci restai male perchè non avevo mai sentito parlare di questo bagnolese famoso e così mi misi alla ricerca di Claudio Allori. Nonostante l'avessi chiesto a decine di persone, nessuno seppe fornirmi notizie.
Ma ci riuscì Gennaro, il quale sapeva che in una delle villette che costeggiano il Sandomingo viveva un poeta: grazie a lui conobbi la famiglia dell'ormai defunto Vittorio Marchitiello, questo era il vero nome del poeta. Un grande poeta e scrittore di cui pochissimi bagnolesi forse si ricordano e a cui andrebbe intitolata una via.
Sempre in quel periodo, cari amici, ho avuto la grandissima fortuna di salire fin sopra Nisida! Mi ci recavo per giocare a calcio, assieme ad altri amici bagnolesi, contro i ragazzi detenuti. Pazzesco: andavamo a piedi da Bagnoli fin sopra l'isola e, una volta giunti belli distrutti, ci spogliavamo e giocavamo a calcio! Salivamo fra i boschetti per accorciare e con i miei occhi ho visto lepri, fagiani, animali vari in libertà: ciò accadeva perchè, grazie a un'ottima idea dei ragazzi del riformatorio, l'isola si era ripopolata e ci sembrava di attraversare il paradiso terrestre.
Il paradiso, già: quando ti trovi su in alto ti convinci che l'Eden doveva essere proprio così. Il silenzio assoluto, la vista che si perde nell'infinito, odori di piante mai viste prima, la nostra gioventù. Fu proprio a Nisida in quel periodo che nacque la squadra di calcio dell'Adelante, ma questa storia ve la racconterò un'altra volta.
A Bagnoli conoscevo tutto e tutti, ma quando torno in estate ormai vedo solo volti sconosciuti o con qualche rughetta in più. Quanto mi piacerebbe poterci restare! Se fossi con voi, ad esempio, mi precipiterei a conoscere i ragazzi del coro della Parrocchia: mi hanno detto che sono dei veri professionisti e che si esibiscono spesso al di fuori della nostra cittadina con musica e canti di straordinaria bellezza.
Se fossi a Bagnoli, trascorrerei interi pomeriggi nel salone di un mio amico barbiere. Non dico il nome per evitare la pubblicità, ma ancora oggi - esattamente come 30 anni fa - il suo negozio è un incredibile teatro all'aperto, con personaggi usciti da commedie, si gioca a carte, ti offrono il caffè, l'aranciata, magari ti fanno spazzare il pavimento, ti raccontano barzellette, il taglio dei capelli costa come il taglio più lo shampoo, ma questa cosa non l'ho capita mai, insomma una scuola di vita, di amore e di "pazzarìa" bella come solo i napoletani sono in grado di fare.
Se fossi con voi, mi farei un pancione di "ciurilli chiusi" (li conoscete? No? Vi do io la ricetta), di peperoncini verdi, di taralli, di casatielli, di tortani, di friarielli, di mozzarelle, di gattò, di sartù, di soffritto, tutte cose che al Nord non si trovano e che quando le porto, gli amici di qui impazziscono!
Però permettetemi di concludere con una nota un po' amara e... sociale, stavolta: pur avendo trovato Bagnoli molto pulita rispetto agli altri quartieri napoletani, ho notato alcune vie proprio trasandate, eppure basterebbe poco per trasformare Bagnoli in una città giardino! Basterebbe, ad esempio, formare un gruppo di una ventina di persone armate di pinze, palette e attrezzi vari per estirpare le erbacce che nascono accanto ai marciapiedi ed eliminare le cartacce: si potrebbe realizzare un sogno in meno di un mese.
Non abbiamo moltissime strade, per cui basterebbe pulirne una o due al giorno e il gioco è fatto. Questa estate ho visto il camioncino della Nettezza Urbana che andava nella stradina che porta alla fermata del Dazio. Gli operatori sono rimasti un po' e poi se ne sono andati: ero convinto che fossero lì per sradicare le erbacce dei marciapiedi e invece sono ancora tutte lì: che avranno fatto mai?
So già che state pensando "Parli bene tu che sei lontano!" e invece vi assicuro che, vivendo lì, sarei uno dei lavoratori, armato di palette e forbici e pinze. Non avrei vergogna, anche perchè si compirebbe un atto bello, nobile: potremmo fare di Bagnoli un'oasi degna di far impallidire il Vomero (e il Vomero, intanto, il mare non ce l'ha...).
Questa estate ho visto tanti ragazzi fare jogging sul pontile: pur se sono un ignorante, credo che dedicarsi ai lavori di pulizia che ho descritto farebbe smaltire più peso e tenere il fisico in forma, rispetto a una corsa. Se si attuasse questo progetto, avrei già alcuni amici che vi si dedicherebbero ed io stesso sacrificherei le mie vacanze estive con molto piacere.
Erano questi i miei pensieri, in agosto, seduto al mio balcone. E i pipistrelli, grazie a Dio, ci sono ancora.
Samlet
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